INTESTINO IRRITABILE
Gonfiore, stitichezza, diarrea, meteorismo, reflusso, disturbi del sonno, cistiti, candidosi, allergie, problemi respiratori (come asma), dermatiti, mal di testa, stanchezza, artrite, dolori articolari sono manifestazioni tipiche della sindrome dell’intestino irritabile, cioè intestino infiammato. Non si dice colon irritabile, perché l’intestino è un tubo lungo fino a 6-8 metri, è l’infiammazione può essere ovunque.
Alla base di questa infiammazione c’è una disbiosi intestinale, per alterazione del microbiota intestinale.
Il microbiota intestinale è l’insieme di miliardi di microbi che popolano il nostro intestino. Questi microbi possono essere “buoni” o “cattivi”.
I microbi “buoni” si nutrono di fibre vegetali (i PREBIOTICI, che introduciamo con la dieta) e producono acido butirrico, necessario per mantenere in salute la mucosa intestinale, che è una barriera protettiva. Questa serve a non far passare le sostanze nocive dal lume intestinale al sangue, e regola cosi l’attività del sistema immunitario.
I batteri “cattivi” invece, che sono ghiotti di grassi saturi e proteine animali (come la carne), danneggiano la mucosa intestinale, aumentando il passaggio delle sostanze tossiche dall’intestino al sangue. Per questo motivo un’alterazione del microbiota intestinale, può interessare qualsiasi apparato, il sistema articolare, respiratorio, cardiaco, autoimmune, neurologico con disturbi dell’umore (ansia e depressione), E si manifesta con tanti sintomi diversi.
La disbiosi intestinale può dipendere da numerosi fattori: l’abuso di antibiotici e gastroprotettori che sterminano i batteri buoni, la vita sedentaria, lo stress, la scarsa presenza di fibre vegetali, l’eccesso di carni e formaggi grassi.
QUALI SONO GLI ALIMENTI RICCHI DI PREBIOTICI?
Gli alimenti ricchi di fibre (PREBIOTICI) sono:
- i cereali integrali (pasta, pane cotti al dente),
- i cereali a chicco (riso, farro, orzo, avena),
- i legumi,
- il kefir,
- le verdure (soprattutto quelle verdi, carciofi, asparagi, cicoria che contengono l’inulina),
- la frutta (come le banane, e l’avocado, che sono anche ricchi di potassio),
- le patate (lesse e lasciate raffreddare),
- il cacao fondente (dal 72% in su).
Gli zuccheri e le farine raffinate sono invece privi di fibre, alimentano quindi, la parte del microbiota intestinale “cattivo”, che facilita la SIBO (sindrome dell’intestino irritabile/permeabile).
Per rendere felice il nostro intestino, seguiamo la via del cibo (antinfiammatorio), dell’esercizio fisico (antinfiammatorio) e della meditazione (antinfiammatoria e antistress).
Se ti prendi cura del tuo microbiota, il tuo microbiota si prende cura di te.
Quando ti siedi a tavola, ricorda che non mangi da solo, non ci sei solo tu ma miliardi di batteri che “pendono” dalle tue labbra.
In caso di terapie antibiotiche, squilibri alimentari, dovuti ad esempio, a viaggi all’estero, in caso di cistite e candidosi, possiamo aiutare il nostro microbiota con dei PROBIOTICI (FERMENTI LATTICI).
COSA SONO I PROBIOTICI?
I probiotici sono i miliardi di microorganismi vivi buoni, che vivono nel nostro intestino, e che possiamo introdurre come integratori, per arricchire il nostro microbiota.
Se abbiamo intenzione di utilizzare i fermenti lattici, è consigliabile assumerli a stomaco vuoto, lontano dai pasti, perché, se lo stomaco è pieno, il loro passaggio nell’intestino può essere più lento.
In caso di stitichezza i probiotici migliori sono i LATTOBACILLI: Lactobacillus acidophilus (presente nei latti fermentati come kefir e skyr, e nell’ Enterogermina), e Lactobacillus casei (quello presente in Yakult, in Enterolactis flaconcini, e in Lactoflorene).
In caso di disbiosi con diarrea, consiglio integratori che contengono Saccaromyces boulardii ed Enterococcus faecium, come Codex 5 miliardi, Enterelle (una compressa prima di andare a dormire e una a stomaco pieno al mattino), e Yovis.
Se non sei soddisfatto del tuo medico o del tuo specialista, affidati a un professionista capace di ascoltare e preparato ad educare (non solo a prescrivere). Anche una sola consulenza è un investimento.
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